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Museo Egizio di Torino: cosa vedere e consigli da non perdere

Il Museo Egizio di Torino è una tappa imperdibile per gli amanti dell’antico Egitto e per coloro che desiderano scoprire tesori unici e misteri millenari. Questo museo straordinario ospita una delle più ricche collezioni di arte e cultura egizia al di fuori del Cairo, offrendo ai visitatori un’esperienza emozionante e immersiva nel passato glorioso di questa antica civiltà.

All’interno delle sue sale suggestive, si possono ammirare migliaia di reperti straordinari, tra cui statue, sarcofagi, mummie, pitture, oggetti sacri e papiri antichi. Ogni artefatto racconta una storia affascinante e rivela segreti che ci permettono di comprendere meglio la vita, la religione, l’arte e la cultura degli antichi egizi. Un consiglio prezioso è dedicare del tempo alla lettura delle informazioni fornite, che arricchiranno ulteriormente la vostra esperienza e vi guideranno alla scoperta di dettagli sorprendenti.

Il Libro dei Morti di Luefankh

Questo antico e straordinario manoscritto, risalente all’epoca tolemaica (332-320 a.C.), ha lasciato un’impronta indelebile nella storia degli studi egittologici. Si tratta di un modello strutturato in 165 capitoli, che ha svolto un ruolo fondamentale nell’interpretazione dei celebri “Libri dei Morti”, i lunghi rotoli di papiro che venivano collocati nelle tombe degli aristocratici egizi. Questi rotoli rappresentavano un elemento cruciale, poiché le formule riportate al loro interno erano considerate una guida indispensabile per il defunto nel suo viaggio verso l’aldilà. La scoperta e la traduzione di questo lungo papiro hanno aperto un affascinante e profondo accesso alla comprensione delle credenze e delle pratiche funerarie dell’antico Egitto.

La Tomba degli Ignoti

A circa 30 km da Luxor, precisamente a Gebelein, è stata scoperta una tomba completamente intatta. Questo luogo di sepoltura è composto da un corridoio e tre camere, contenenti sarcofagi, mummie e i relativi corredi funerari. Curiosamente, questa tomba è stata denominata senza un’identificazione specifica delle persone sepolte al suo interno. Ciò è dovuto alla mancanza di prove riguardo all’identità dei defunti.

Ciò che rende questa mummia particolare e insolita è il modo in cui gli arti sono bendati separatamente, in modo del tutto inusuale rispetto alla tradizione. Inoltre, i tratti del volto sono stati disegnati direttamente sulle bende stesse, anziché essere ricostruiti su una maschera, come consuetudine.

La Mummia Predinastica

All’interno del percorso espositivo, si trova un reperto di straordinaria antichità, ovvero il corpo di un uomo risalente  a circa 5500 anni fa, precisamente al 3500 a.C., durante il periodo Predinastico dell’antico Egitto. La mummia è stata rinvenuta in una posizione fetale all’interno di una vasca ovale, insieme al suo corredo funerario, probabilmente all’interno di una fossa scavata nel deserto. Questa tecnica era utilizzata per consentire la naturale essiccazione del corpo del defunto.

Le statue nella Galleria dei Re

All’interno di questa sezione del museo, si possono ammirare due imponenti sfingi scolpite in arenaria, databili verosimilmente tra il 1292 e il 1250 a.C. Queste maestose creature mitiche catturano l’attenzione dei visitatori con la loro presenza imponente. Inoltre, la celebre statua di Ramses II, definita da Champollion, un rinomato archeologo francese, come “L’Apollo del Belvedere dell’arte egizia”, è un’opera di straordinaria bellezza e un vero emblema del museo in tutto il mondo.

In questa sezione, è anche possibile immergersi nel mondo affascinante della mitologia egizia, grazie alle rappresentazioni di figure divinità e creature mitiche. Una di queste rappresentazioni è quella della dea Sekhmet, che presenta un corpo femminile e la testa di un leone. Questa figura potente e iconica incarna l’energia e la forza selvaggia della dea nel pantheon egizio.

La Tomba di Kha e Merit

Scoperta nel 1905 nei pressi di Deir el-Medina, questa tomba egizia è senza dubbio una delle più celebri. Al momento della sua scoperta, ha rivelato un ricchissimo corredo funerario che includeva letti, sedie, scrigni, statuette, vasi e persino cibo, insieme ai sarcofagi lignei contenenti le mummie di Kha, il capo architetto al servizio del faraone Amenhotep III, e sua moglie Merit.

Ciò che rende questa tomba davvero unica è che, al momento del suo rinvenimento, tutto era esattamente nella stessa posizione in cui era stato collocato ben 3400 anni prima. Inoltre, la spettacolarità dei sarcofagi è senza paragoni: quello di Merit è un sarcofago doppio, mentre quello del marito Kha è addirittura triplo. All’interno della cassa nera rinvenuta, si trovava un altro sarcofago nero decorato con stupendi inserti in oro. E infine, all’interno di quest’ultimo, è stato scoperto un terzo e ultimo sarcofago in legno, completamente rivestito di uno strato di stucco dorato che ha resistito intatto nel corso dei secoli.

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